Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Ddl Boldrin su formazione medica: le criticità evidenziate da Fimmg

Medicina Generale Redazione DottNet | 27/05/2022 15:42

E' molto lontana dal rappresentare una vera riforma della formazione in medicina generale e nei pochi passaggi dedicati, presenta diverse criticità

La riforma della formazione medica proposta dalla Senatrice Boldrin (Disegno di Legge n. 2372 "Modifiche al Decreto legislativo 17 agosto 1999, N. 368, e altre disposizioni in materia di formazione medica"), presentata qualche giorno fa in un incontro pubblico in Senato, ad avviso di Fimmg è molto lontana dal rappresentare una vera riforma della formazione in medicina generale e anzi, nei pochi passaggi dedicati, presenta diverse criticità che, in ottica costruttiva, di seguito si evidenziano. 

La proposta di Dipartimento integrato università e servizio sanitario regionale (articolo 1 comma 2), già presente nell’esperienza ligure, con la funzione di coordinare le università e le strutture della sanità territoriale a fini didattici e di ricerca, al fine di rispondere alle specifiche esigenze dei servizi sanitari regionali per potenziare e adeguare l'assistenza primaria non prevede tuttavia, almeno non esplicitamente, la partecipazione dei medici di medicina generale (come invece è previsto in Liguria); non viene prevista la creazione di un SSD per la medicina generale: tutte le varie discipline specialistiche, comprese le scienze infermieristiche,  hanno una loro dignità all'interno dell'Università ma non la Medicina Generale.

pubblicità

Con l’articolo 3 il CFSMG diventa di fatto a gestione universitaria (con il concorso delle regioni), passa da 3 a 4 anni e gli specialisti in medicina di comunità e cure primarie diventano medici di medicina generale a tutti gli effetti; anche qui nessun accenno alla docenza da parte dei MMG. Inevitabili i rischi di equipollenza, con il rischio concreto che fra 3-4 anni migliaia di specializzandi si riverseranno nel territorio e diventeranno medici di medicina generale senza nessuna formazione specifica.

Viene previsto (articolo 4 comma 2) che l'accesso ai corsi di specializzazione, compresa la formazione specialistica in medicina generale, avviene con pubblico concorso, tramite una prova selettiva nazionale per titoli ed esami. Il rischio concreto è quello di dover fare la specializzazione in Medicina Generale in regione diversa da quella di residenza.

La proposta di trattamento normativo ed economico dei medici in formazione specialistica (articolo 6) rappresenta una grossa criticità. Anche la specializzazione in medicina generale, di comunità e cure primarie, verrebbe disciplinata in un'apposita sezione contrattuale all'interno del contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza medica e sanitaria del personale del Servizio sanitario nazionale: si aprono di fatto le porte alla dipendenza per l’intera categoria.Finché la proposta di una riforma universitaria della formazione in medicina generale rimarrà associata alla riforma delle specializzazioni per il cambio di inquadramento contrattuale, per Fimmg rimarrà inaccettabile.

Commenti

I Correlati

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

"Da algoritmi di Facebook e Instagram rischi per la salute mentale"

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione

I dati dicono che l’utenza prevalente della RSA è sempre più costituita da anziani over 85 non autosufficienti che necessitano di un’assistenza attenta al profilo clinico e psicologico, soprattutto in termini di contrasto alla solitudine

Ti potrebbero interessare

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”